Il carcinoma colorettale è una malattia tumorale frequente, dal rilevante impatto individuale, famigliare e sociale.
Il Centro per la cura dei tumori colorettali amplia l'offerta per i pazienti con patologie tumorali e si prefigge di fornire le cure più moderne. Applicando l'evidenza scientifica riconosciuta ed aggiornata e avvalendosi di specialisti delle principali discipline che, assieme ad altri, concorrono nella cura dei pazienti il personale curante si pone l'obiettivo di garantire la presa a carico personalizzata dei malati. Questa modalità integrata e condivisa coinvolge varie figure professionali, fra cui il medico curante, offrendo tutto il supporto necessario per far fronte alla malattia, mettendo il paziente al centro del processo di cura ed accompagnandolo in un percorso strutturato, nel rispetto degli obiettivi di cura e dei bisogni.
PD Dr. med. Piercarlo Saletti, Direttore medico del Centro
La promozione della ricerca rappresenta un passo fondamentale alla base del miglioramento dei risultati nella cura delle malattie tumorali. Nell’ambito del Centro per la cura dei tumori colorettali si conducono studi orientati ai pazienti con tumore colorettale, avvalendosi della collaborazione con enti nazionali e a livello locale.
Il Centro ha preso parte dei seguenti studi:
1. SAKK 41/13 (Aspirina verso placebo quale terapia adiuvante nei pazienti operati radicalmente di tumore del colon). Studio per l’arruolamento.
2. LIBRECA (analisi molecolari in biopsie liquide nell’ottica di predire la risposta dopo radio chemioterapia coadiuvante per tumore del retto). Studio completato e pubblicato.
3. PROMETCO: Collecting real-world data on the management of metastatic colorectal cancer (mCRC). Chiuso per l'arruolamento.
A breve il Centro per la cura dei tumori colorettali aderirà uno studio nazionale promosso dal CHUV, Losanna, multicentrico, orientato meglio comprendere il concetto di altruismo nei pazienti con malattia tumorale avanzata.
I medici possono annunciare i pazienti al centro per la cura dei tumori colorettali facendo riferimento ai contatti indicati in calce. Successivamente il dossier del paziente verrà esaminato in modo multidisciplinare in seno al tumorboard, dal quale si avvia il processo di presa in carico del paziente coinvolgendo il medico (gastroenterologo, chirurgo, oncologo medico o radiooncologo) in primis implicato nella cura. Ogni utente, paziente o famigliare può sentirsi libero di contattare il centro per la cura dei tumori colorettali per porre domande o ottenere informazioni supplementari in merito al centro.
Il centro per la cura dei tumori colorettali offre inoltre la possibilità ai medici ed ai pazienti la possibilità di ottenere dei secondi pareri (second opinion). In effetti non è raro che i pazienti cerchino un secondo parere medico per prendere al meglio le decisioni importanti riguardanti la terapia, in qualsiasi momento del percorso di cura. Attraverso l’analisi obiettiva della documentazione medica in seno al tumorboard multidisciplinare si emettono delle raccomandazioni che verrano condivise con i medici curanti in modo trasparente, nel miglior interesse per il paziente.
Il tumorboard per i tumori gastroenterici si tiene tutti i martedi alle 17:15 in sede (è possibile partecipare in videoconferenza).
Per indirizzare un caso al Tumorboard utilizzare il formulario "Annuncio paziente Tumorboard Gastroenterico" (v. apposito riquadro "Documenti")
È data la possibilità ad ogni medico di partecipare al tumorboard e presentare i propri casi.
Gastroenterologia
Prof. (IT) Dr. med. Alessandro Repici, Specialista in gastroenterologia
PD Dr. med. Florian Bihl, Specialista in gastroenterologia
Dr. med. Davide Lanza, Specialista in gastroenterologia
Dr. med. Emanuele Meroni, Specialista in gastroenterologia
PD Dr. med. Federico Moriconi, Specialista in gastroenterologia e medicina interna generale
Dr. med. Cristiana Quattropani Cicalissi, Specialista in gastroenterologia e medicina interna generale
Dr. med. Daniele Riva, Specialista in gastroenterologia e medicina interna generale
Dr. med. Helen Schaufelberger, Specialista in gastroenterologia e medicina interna generale
Dr. med. Simone Vannini, Specialista in gastroenterologia e medicina interna generale
T. 0041 91 960 80 42
centrocuratumori@moncucco.ch
Chirurgia viscerale
Dr. med. Andrea Donadini,Specialista in chirurgia viscerale, chirurgia generale e traumatologia
Dr. med. Duri Gianom, Specialista in chirurgia viscerale, chirurgia generale e traumatologia, primario traumatologia
Dr. med. Olivier Gié, Specialista in chirurgia viscerale
Dr. med. Mauro Giuliani, Specialista in chirurgia viscerale
Dr. med. Fabrizio Fasolini, Specialista in chirurgia viscerale, chirurgia generale e traumatologia
Dr. med. Alfred Kuhrmeier, Specialista in chirurgia viscerale, chirurgia generale e traumatologia
Dr. med. Angelo Ottorino Pelloni, Specialista in chirurgia viscerale
Dr. med. Francesco Volonté, Specialista in chirurgia viscerale
T. 0041 91 960 80 42
centrocuratumori@moncucco.ch
Chirurgia
Dr. med. Carlo Coduri, Specialista in chirurgia
Dr. med. Antonjacopo Ferrario di Tor Vajana, Specialista in chirurgia
Dr. med. Simone Ghisla, Specialista in chirurgia
Dr. med. Nicola Ghisletta, Specialista in chirurgia generale e traumatologia
Dr. med. Marie-Laure Matthey-Gié, Specialista in chirurgia
Dr. med. Stephan Schlunke, Specialista in chirurgia vascolare, generale generale e traumatologia
T. 0041 91 960 80 42
centrocuratumori@moncucco.ch
Oncologia
PD Dr. med. Piercarlo Saletti, Specialista in oncologia e medicina interna generale, direttore medico del centro
Dr. med. Antonello Calderoni, Specialista in oncologia e medicina interna generale
Dr. med. Alexandre Christinat, Specialista in oncologia e medicina interna generale
Dr. med. Kristin Feuerlein, Specialista in oncologia e medicina interna generale
Dr. med. Michail Kouros, Specialista in oncologia
Dr. med. Anna Lladò, Specialista in oncologia
Dr. med. Lucia Marelli, Specialista in oncologia
PD Dr. med. Alden Moccia, Specialista in oncologia e medicina interna generale
Dr. med. Oreste Mora, Specialista in oncologia e medicina interna generale
Dr. med. Augusto Pedrazzini, Specialista in oncologia e medicina interna generale
Dr. med. Vilma Ratti, Specialista in oncologia e medicina interna generale
T. 0041 91 960 81 47
oncologiaambulatorio.cm@moncucco.ch
Radio-oncologia
Dr. med. Alessandra Franzetti Pellanda, Specialista in radio-oncologia e primario
T. 0041 91 960 81 31
radioterapia.cm@moncucco.ch
Radiologia
Dr. med. Remigio Depaoli, Specialista in radiologia e primario
T. 0041 91 960 86 36
radiologia.cm@moncucco.ch
Cure palliative
Dr. med. Chiara Soloni, Specialista in anestesiologia e medicina palliativa
T. 0041 91 960 87 12
chiara.soloni@moncucco.ch
e
Associazione Triangolo – Servizio cure palliative domiciliari
Sportello (lunedì – venerdì 10-18)
T. 0041 91 751 02 02
infermiere@triangolo.ch
Urgenze picchetto medico 24/24h
Sopraceneri: 0041 79 823 93 33
Sottoceneri: 0041 79 758 34 14 (no sms/Whatsapp)
Assistenza spirituale
Suor Roberta Asnaghi, Superiora
T. 0041 91 960 86 07
suorroberta@moncucco.ch
Genetica medica
Dr. med. Mariarosaria Calvello Specialista in genetica medica
T. 0041 91 960 80 81
mariarosaria.calvello@moncucco.ch
Stomaterapia
Vincenzo Coppolino, Caposervizio area infermieristica
T. 0041 91 960 85 39
curaferite.cm@moncucco.ch
Fisioterapia e riabilitazione
Stefano Petazzi, Caporeparto
T+ 41 91 960 86 32
fisioterapia.cm@moncucco.ch
Nutrizione
T+ 41 91 960 87 62
dietisti.cm@moncucco.ch
Sostegno sociale
Sig.ra Silvia Storto
T. 0041 91 960 85 57
serviziosociale.cm@moncucco.ch
Sostegno psico-oncologico
Sig.ra Lucile Engel, psico-oncologa presso la Clinica Moncucco
Sig.ra Sarah Giulia Sanfilippo, psico-oncologa presso la Clinica Moncucco
T. 0041 91 960 81 47
oncologiaambulatorio.cm@moncucco.ch
Patologia (EOC Istituto cantonale di patologia)
Prof. Dr. med. Luca Mazzucchelli*, Direttore
T. 0041 91 811 42 11
icp@eoc.ch
Gruppo di autoaiuto per i pazienti
T. 0041 91 960 81 47
autoaiuto@moncucco.ch
* Partner esterno. Per motivi di controllo della qualità, segnalare ai partner esterni di essere in cura presso il Centro per la cura dei tumori colorettali della Clinica Moncucco
Il centro riunisce specialisti affinché vi sia una moderna presa in carico dei pazienti a partire dalla prevenzione, dalla diagnostica e sino alla cura personalizzata in base alle caratteristiche del paziente, dello stadio della malattia e degli aspetti genetici e molecolari che caratterizzano il tumore. Gli interventi delle varie figure professionali sono concordati e coordinati in modo multidisciplinare in tutte le fasi del percorso di presa in carico del paziente.
Chirurgia viscerale
Nella maggioranza dei pazienti i chiurghi sono chiamati a rimuovere il tumore, oggigiorno tipicamente per approccio laparoscopico. La laparoscopia offre infatti gli stessi risultati chirurgici e oncologici della chirurgia aperta tradizionale ma meno complicanze e minor durata di degenza. In casi selezionati si utilizzano tecniche che permettono di asportare la malattia direttamente dal tubo digestivo senza aprire l'addome, come ad esempio grazie alla chirurgia mini-invasiva transanale. I chirurghi dedicati che operano in seno al centro hanno una vasta e decennale esperienza, con tassi di successo e complicanze perfettamente allineati agli standard nazionali ed internazionali. I chirurghi del nostro centro applicano i principi terapeutici conformi con le più moderne linee guide e protocolli che riducono al minimo le complicazioni e i tempi di recupero. Prima e dopo la chirurgia, i pazienti seguono un percorso di assistenza perioperatoria progettato per ottenere un recupero precoce capace di limitare le complicazioni. Grazie a questo protocollo si ottiene una riduzione dello stress chirurgico mantenendo l'omeostasi del paziente e promuovendo quindi una rialimentazione e una mobilizzazione precoce. La combinazione di chirurgia mini-invasiva e di una gestione attenta e ottimizzata del periodo peri-operatorio garantisce di ridurre i fattori che mantengono il paziente ricoverato in ospedale permettendo un ristabilimento precoce. Oltre alla chirurgia oncologica i chirurghi viscerali si occupano anche delle patologie benigne del tratto digestivo basso (chiamate proctologiche). Tra i disturbi proctologici ritroviamo le patologie della regione anale (ragadi, emorroidi, marische, condilomi, ascessi e fistole) e del piano pelvico (disturbi della defecazione, prolassi e incontinenza fecale).
Gastroenterologia
Nel caso di sintomi sospetti, il gastroenterologo pone se il caso la diagnosi sottoponendo il paziente alla colonscopia. Per i tumori del retto egli procede anche all’esecuzione dell’ecoendoscopia, che definisce, unitamente alla risonanza magnetica, la precisa estensione del tumore, ciò che ha un impatto sulla scelta terapeutica. Il gastroenterologo è inoltre implicato nella gestione delle malattie benigne del tratto gastrointestinale, ad esempio le malattie infiammatorie intestinali o le poliposi famigliari, che si correlano a rischio accresciuto di sviluppare un tumore colorettale.
Oncologia medica
L'oncologo interviene con cure farmacologiche adiuvanti (precauzionali), neo-adiuvanti (preoperatorie) o nel caso di malattia avanzata (metastatizzante). In tutti questi ambiti negli ultimi anni si sono avuti molti progressi, che hanno contribuito a migliorare sensibilmente la cura dei pazienti. I farmaci oggigiorno disponibili, utilizzati in funzione dello scenario di malattia, della sede e caratteristiche molecolari/genetiche del tumore sono i chemioterapici (5fluorouracile e il suo derivato orale capecitabina, oxaliplatino, irinotecan, trifluridina/tiperacil), i farmaci a bersagli molecolare (anticorpi quali cetuximab, panitumumab, bevacizumab, aflibercept, ramucirumab; farmaci orali quali il regorafenib) o agenti immunologici (nivolumab, pembrolizumab, ipilimumab). Essi vengono somministrati in genere in combinazioni e, nel caso di malattia avanzata, in linee in sequenza basandosi sulla rigorosa applicazione delle linee guida delle principali società oncologiche mondiali (europea: ESMO, nordamericana: ASCO), frutto della ricerca scientifica in costante evoluzione.
Radiologia diagnostici ed interventistica
Il radiologo è implicato nella fase diagnostica, terapeutica e di sorveglianza per pazienti affetti da tumore colorettale. Attraverso l’esecuzione di tomografie assiali computerizzate (TAC), risonanze magnetiche (RM) o ecografie, esami concordati con gli altri specialisti, egli fornire informazioni riguardo lo stadio della malattia al momento della diagnosi, durante il percorso di cura e nella fase di sorveglianza. Il radiologo dedicato può inoltre essere implicato nella terapia locale delle metastasi nel fegato, sfruttando tecniche quali ad esempio la radiofrequenza
Radioterapia
Il team è composto da medici radio-oncologi e fisici medici, che si avvalgono di apparecchi altamente sofisticati. La radioterapia viene discussa nei pazienti affetti da tumori del retto se lo stadio del tumore lo giustifica, in genere erogata prima dell’intervento chirurgico ed eventualmente combinata e/o preceduta da chemioterapia. Prima di sottoporsi alla radioterapia viene eseguita una TAC di pianificazione, la quale permette di disegnare l’esatto volume di irradiazione, nell’ottica di risparmiare gli organi adiacenti al retto. A dipendenza dello stadio della malattia il team multidisciplinare può suggerire una radioterapia somministrata giornalmente per 5 giorni consecutivi oppure una radio-chemioterapia erogata giornalmente sull’arco di 5 settimane escluso il sabato e domenica, combinata ad un chemioterapico. L’intervento chirurgico viene effettuato non prima di 8 settimane dal termine. In una minoranza dei casi la radio-chemioterapia si mostra efficace al punto di produrre una cosiddetta remissione completa, ossia la scomparsa completa del tumore, risultato che può rendere ragionevole l’omissione dell’intervento chirurgico. La radioterapia può infine essere utile qualora si sviluppino metastasi sintomatiche, ad esempio a livello osseo.
In genere i sintomi compaiono in modo discreto e progressivo, tuttavia in certi casi essi possono manifestarsi all’improvviso. I sintomi più frequenti sono:
- Cambiamento nelle abitudini nell’andare di corpo (ad esempio alternanza di diarrea e costipazione, cambiamento del calibro delle feci, falsi bisogni).
- Presenza di sangue vivo mescolato o sulle feci
- Dolori addominali
- Diminuzione dell’appetito e dell’energia
- Riduzione del peso non spiegabile da cambiamenti alimentari
A fronte di uno o più di questi sintomi non esiti a prendere contatto con il suo medico curante, per avviare esami diagnostici (prelievi di sangue, colonscopia) che permettono di escludere la presenza di un tumore colorettale. Altre malattie intestinali, anche benigne, possono causare sintomi simili a quelli descritti, ma indentificarne la causa è fondamentale, per stabilire le cure più idonee.
Prevenzione primaria
Uno stile di vita appropriato può contribuire a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore colorettale. L’alimentazione equilibrata (povera in carni rosse o processate, ricca in fibre), la rinuncia al fumo e agli alcolici, la riduzione del peso e un’attività fisica regolare sono fattori riconosciuti che concorrono a ridurre il rischio di sviluppare la malattia.
Prevenzione secondaria
La prevenzione secondaria (altrimenti detto screening) sfrutta delle metodiche atte a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore colorettale. Si tratta di un passo fondamentale in ottica di prevenzione, ed oltre 20 anni di studi clinici mostrano che lo screening è efficace nel ridurre il rischio di contrarre la malattia, quindi prima che i sintomi possano manifestarsi (ciò che si correla con stadi del tumore più avanzati). E’ quindi fondamentale rendersi conto che un tumore colorettale diagnosticato in stadio precoce si associa a tassi di guarigione estremamente elevati (poco meno del 100%), al netto di cure meno complesse che invece devono essere messe in campo per stadi più avanzati.
Da che età occorre sottoporsi ad esami di screening?
Gli esami di screening sono raccomandati ad ogni persona al compimento dei 50 anni, talvolta prima se in famiglia sono noti casi di tumore colorettale. Sia il medico curante sia il gastroenterologo possono caratterizzare il profilo di rischio sulla base della storia famigliare del probando, aiutandolo nella scelta della metodica di screening che più si addice, entrando nel merito dell’efficacia e degli inconvenienti delle procedure proposte.
Quali sono le metodiche riconosciute?
Le metodiche proposte sono la ricerca di sangue occulto nelle feci o la colonscopia. Entrambe le metodiche sono riconosciute dalle casse malati nella fascia d’età fra 50 e 69 anni, mentre la franchigia e l’aliquota percentuale sono a carico del paziente.
Ricerca di sangue occulto nelle feci
Attraverso questo esame si vuole stabilire la presenza di eventuali perdite di sangue non visibili all’occhio nudo (occulte) causate dalla presenza di eventuali adenomi (detti anche polipi, benigni) o tumori intestinali. La presenza di tracce microscopiche di sangue non significa necessariamente che vi siano lesioni di questo genere, in quanto sanguinamenti occulti possono essere causati da altre malattie intestinali non tumorali. Detto questo, se l’esame risulta positivo è indispensabile sottoporsi alla colonscopia per escludere la presenza di polipi o di un tumore. La ricerca di sangue occulto nelle feci è un esame non invasivo, che si svolge mediante la raccolta al domicilio di un campione di feci; il test si ripete ogni due anni. Oggigiorno la metodica più utilizzata è il cosiddetto esame immuno-chimico, per la sua maggior probabilità di identificare la presenza di tracce microscopiche di sangue. A questo riguardo occorre sapere che la ricerca di sangue occulto nelle feci può dare dai risultati falsamente negativi anche qualora siano presenti dei polipi o tumori in stadio precoce, che non sempre causano perdite microscopiche di sangue.
Colonscopia
L’esame, praticato dal gastroenterologo, consiste nella visualizzazione diretta dell’intestino mediante una piccola telecamera posizionata su un tubo flessibile. L’esame si svolge ambulatorialmente e richiede un’accurata pulizia intestinale mediante un purgante, onde permettere al medico di visualizzare l’intestino in modo completo. L’esame si svolge ambulatorialmente ed è preceduto da una leggera sedazione per ridurre il disagio; la procedura dura solitamente 20-30 minuti. Se l’esame non mostra la presenza di polipi, il successivo va ripetuto dopo 10 anni. Nel caso siano rinvenuti dei polipi il gastroenterologo procede alla loro rimozione, sapendo che la maggior parte dei tumori dell’intestino originano proprio da questo tipo di lesioni. Se invece vi fosse il sospetto di un tumore dell’intestino, il medico eseguirà delle biopsie per confermare o meno il sospetto. Pur trattandosi di una metodica invasiva, i rischi (sanguinamenti, perforazioni) in relazione alla colonscopia sono oggigiorno assai contenuti.
I tumori del basso tratto digerente originano dall’intestino tenue, intestino crasso (colon), retto ed ano. Esperti di varie discipline sono chiamati in causa per la cura di tali malattie, mettendo a beneficio la loro competenza ed esperienza consolidata a favore dei pazienti. Vista la complessità delle patologie i casi vengono discussi settimanalmente nella nostra conferenza interdisciplinare (tumorboard) durante l’intero percorso di cura del paziente, affinché emergano delle raccomandazioni condivise ispirate ai moderni concetti di cura, aggiornati alle linee guida internazionali. Una volta posta la diagnosi di tumore colorettale mediante la colonscopia, i medici sottopongono i pazienti ad una serie di esami per verificare l’estensione della malattia, ciò che permette di stabilire gli obiettivi di cura ed il corretto piano terapeutico. Essi contemplano un prelievo di sangue, la TAC del torace e dell’addome, la risonanza magnetica (per i tumori del retto) e l’ecoendoscopia (per i tumori del retto, con procedura simile alla colonscopia, sfruttando una telecamera che permette di visualizzare il livello di penetrazione del tumore nella mucosa). Tutte queste tecnologie sono disponibili in seno al centro per la cura dei tumori colorettali.
Le discipline implicate nella cura dei pazienti affetti da tumore colorettale disponibili in seno al centro pe la cura dei tumori colorettali sono:
Chirurgia viscerale
Nella maggioranza dei pazienti i chiurghi sono chiamati a rimuovere il tumore, oggigiorno tipicamente per approccio laparoscopico. La laparoscopia offre infatti gli stessi risultati chirurgici e oncologici della chirurgia aperta tradizionale ma meno complicanze e minor durata di degenza. In casi selezionati si utilizzano tecniche che permettono di asportare la malattia direttamente dal tubo digestivo senza aprire l’addome, come ad esempio grazie alla chirurgia mini-invasiva transanale. I chirurghi dedicati che operano in seno al centro hanno una vasta e decennale esperienza, con tassi di successo e complicanze perfettamente allineati agli standard nazionali ed internazionali. I chirurghi del nostro centro applicano i principi terapeutici conformi con le più moderne linee guide e protocolli che riducono al minimo le complicazioni e i tempi di recupero. Prima e dopo la chirurgia i pazienti seguono un percorso di assistenza perioperatoria progettato per ottenere un recupero precoce capace di limitare le complicazioni. Grazie a questo protocollo si ottiene una riduzione dello stress chirurgico mantenendo l’omeostasi del paziente e promuovendo quindi una rialimentazione e una mobilizzazione precoce. La combinazione di chirurgia mini-invasiva e di una gestione attenta e ottimizzata del periodo peri-operatorio garantisce di ridurre i fattori che mantengono il paziente ricoverato in ospedale permettendo un ristabilimento precoce. Oltre alla chirurgia oncologica i chirurghi viscerali si occupano anche delle patologie benigne del tratto digestivo basso (chiamate proctologiche). Tra i disturbi proctologici ritroviamo le patologie della regione anale (ragadi, emorroidi, marische, condilomi, ascessi e fistole) e del piano pelvico (disturbi della defecazione, prolassi e incontinenza fecale).
Gastroenterologia
Nel caso di sintomi sospetti, il gastroenterologo pone se il caso la diagnosi sottoponendo il paziente alla colonscopia. Per i tumori del retto egli procede anche all’esecuzione dell’ecoendoscopia, che definisce, unitamente alla risonanza magnetica, la precisa estensione del tumore, ciò che ha un impatto sulla scelta terapeutica. Il gastroenterologo è inoltre implicato nella gestione delle malattie benigne del tratto gastrointestinale, ad esempio le malattie infiammatorie intestinali o le poliposi famigliari, che si correlano a rischio accresciuto di sviluppare un tumore colorettale.
Oncologia medica
L’oncologo interviene con cure farmacologiche adiuvanti (precauzionali), neo-adiuvanti (preoperatorie) o nel caso di malattia avanzata (metastatizzante). In tutti questi ambiti negli ultimi anni si sono avuti molti progressi, che hanno contribuito a migliorare sensibilmente la cura dei pazienti. I farmaci oggigiorno disponibili, utilizzati in funzione dello scenario di malattia, della sede e caratteristiche molecolari/genetiche del tumore sono i chemioterapici (5fluorouracile e il suo derivato orale capecitabina, oxaliplatino, irinotecan, trifluridina/tiperacil), i farmaci a bersagli molecolare (anticorpi quali cetuximab, panitumumab, bevacizumab, aflibercept, ramucirumab; farmaci orali quali il regorafenib) o agenti immunologici (nivolumab, pembrolizumab, ipilimumab). Essi vengono somministrati in genere in combinazioni e, nel caso di malattia avanzata, in linee in sequenza basandosi sulla rigorosa applicazione delle linee guida delle principali società oncologiche mondiali (europea: ESMO, nordamericana: ASCO), frutto della ricerca scientifica in costante evoluzione.
Radiologia diagnostici ed interventistica
Il radiologo è implicato nella fase diagnostica, terapeutica e di sorveglianza per pazienti affetti da tumore colorettale. Attraverso l’esecuzione di tomografie assiali computerizzate (TAC), risonanze magnetiche (RM) o ecografie, esami concordati con gli altri specialisti, egli fornire informazioni riguardo lo stadio della malattia al momento della diagnosi, durante il percorso di cura e nella fase di sorveglianza. Il radiologo dedicato può inoltre essere implicato nella terapia locale delle metastasi nel fegato, sfruttando tecniche quali ad esempio la radiofrequenza
Radioterapia
Il team è composto da medici radio-oncologi e fisici medici, che si avvalgono di apparecchi altamente sofisticati. La radioterapia viene discussa nei pazienti affetti da tumori del retto se lo stadio del tumore lo giustifica, in genere erogata prima dell’intervento chirurgico ed eventualmente combinata e/o preceduta da chemioterapia. Prima di sottoporsi alla radioterapia viene eseguita una TAC di pianificazione, la quale permette di disegnare l’esatto volume di irradiazione, nell’ottica di risparmiare gli organi adiacenti al retto. A dipendenza dello stadio della malattia il team multidisciplinare può suggerire una radioterapia somministrata giornalmente per 5 giorni consecutivi oppure una radio-chemioterapia erogata giornalmente sull’arco di 5 settimane escluso il sabato e domenica, combinata ad un chemioterapico. L’intervento chirurgico viene effettuato non prima di 8 settimane dal termine. In una minoranza dei casi la radio-chemioterapia si mostra efficace al punto di produrre una cosiddetta remissione completa, ossia la scomparsa completa del tumore, risultato che può rendere ragionevole l’omissione dell’intervento chirurgico. La radioterapia può infine essere utile qualora si sviluppino metastasi sintomatiche, ad esempio a livello osseo.
Altre figure possono contribuire ad una più completa presa in carico della problematica oncologica che la riguarda. Fra queste rientrano gli assistenti sociali, gli psicologi, i nutrizionisti, i fisioterapisti, gli stomaterapisti, i genetisti, i riabilitatori, i medici palliativisti e gli assistenti spirituali . Nell’ottica di non lasciare nulla al caso, i medici che la seguiranno nel percorso di cura discuteranno con lei l’eventuale necessità di fare capo a tali figure, individuando assieme gli eventuali bisogni che potrebbero emergere.
Da parte sua si senta libera/o di porre interpellare i medici riguardo ad aspetti che la preoccupano (personali di suo benessere psico-fisico, famigliari, in ambito professionale, ecc.), rispetto ai quali le figure indicate sopra possono dare un contributo significativo.
Assistente sociale
È la figura che accompagna e sostiene i malati nelle fasi della malattia. L’assistente sociale fornisce gli strumenti per superare problemi organizzativi, ad esempio la fornitura di apparecchi ausiliari, garantire i trasporti e l’aiuto domiciliare. Non di rado la malattia tumorale fa emergere situazioni di disagio finanziario, e l’assistente sociale si fa carico di attivare le procedure per coreggere le situazioni più delicate. Infine l’assistente sociale fornisce gli strumenti per rispetto alle prestazioni supplementari quali ad esempio l’Assicurazione invalidità, assicurazione malattia, AVS, prestazioni , .. I pazienti potranno accedere alle consultazioni attraverso i medici implicati nella cura oppure rivolgendosi direttamente allo specialista.
Medico palliativista
Specialista che si occupa primariamente della gestione dei sintomi causati dalla malattia tumorale, soprattutto se avanzata. Il suo intervento a favore dei pazienti è complementare alle cure oncologiche attive o nelle situazioni di malattia avanzata per la quale non vi sono più opzioni terapeutiche proponibili. Più in dettaglio le aree di intervento sono le seguenti:
- Assieme ad altre figure, assistenza/consulenza per la cura dei sintomi fisici, tenendo conto degli aspetti psichici, sociali e spirituali che coinvolgono il paziente e i famigliari
- Gestione delle cosiddette family conference, momenti in cui vengono stabiliti gli obiettivi di cura condivisi con famigliari, soprattutto nelle situazioni di malattia avanzata Supporto alle reti di assistenza al domicilio, in collaborazione con il medico curante ed associazioni quali Hospice e Triangolo
- Supporto per il trasferimento dei pazienti in case di cura
- Formazione e consulenza al team dei curanti in seno al centro per la cura dei tumori colorettali
- Consulenza e supporto nella fase di finale della vita I pazienti potranno accedere alle consultazioni attraverso i medici implicati nella cura oppure rivolgendosi direttamente allo specialista.
Fisioterapista
Il fisioterapista aiuta a riapprendere, allenare e ottimizzare le funzioni dell’intero sistema muscolo-scheletrico e del sistema cardiovascolare, percorso particolarmente utile in preparazione o dopo un intervento chirurgico, o durante o al termine delle cure mediche e/o radioterapiche. Il fisioterapista valuta i bisogni del paziente, mette in capo le misure terapeutiche adatte al caso e offre la consulenza per mantenere l’efficienza del paziente al domicilio. Gli interventi, avviati già durante la degenza e proseguiti se necessario anche nella fase di cura ambulatoriale del paziente, permettono di riacquistare l’autonomia, favorire la reintegrazione nella vita quotidiana e professionale e agire in ottica di prevenzione. I pazienti potranno accedere alle consultazioni attraverso i medici implicati nella cura oppure rivolgendosi direttamente allo specialista.
Medico genetista
In una minoranza dei casi i tumori colorettali si inseriscono in sindromi genetiche che si correlano con un rischio maggiore di sviluppare la malattia. In effetti in alcune famiglie si può notare molteplici casi di tumori colorettali o altri apparentati, ciò che suggerisce la possibilità di una sindrome di predisposizione ereditaria. Indentificare tali famiglie è pertanto importantissimo, in quanto si possono poi mettere in campo programmi di sorveglianza personalizzati per i membri portatori dell’alterazione genetica. Attraverso la diagnosi (sospettata dallo studio dell’albero geneaologico) e allo studio dei geni eventualmente implicati, il medico genetista risponde alle domande relative a una possibile sindrome ereditaria e supporta il paziente nel processo diagnostico. Ciò avviene:
Raccogliendo la storia medica del paziente (anamnesi) e quella dei membri della famiglia (albero genealogico)
Valutando i rischi genetici generali ed il rischio specifico di essere portatore di una sindrome ereditaria Se necessario e possibile, sottoporre il paziente a prelievo di sangue per effettuare analisi genetiche in laboratori specializzati Stabilire un piano di sorveglianza in funzione dell’eventuale anomalia genetica evidenziata Estendere la consulenza ai famigliari nel caso di dimostrata anomalia genetica
Dietista
Nella fase pre- e postoperatoria si rende necessario l’intervento di specialisti in nutrizione, per riequilibrare l’apporto calorico e adattare la dieta dal profilo qualitativo allo scopo di migliorare il benessere del paziente. Lo specialista suggerisce consigli alimentari appropriati e personalizzati, che tengono conto di eventuali intolleranze e che possono influire positivamente su altre problematiche quali ad esempio il sovrappeso o altre patologie (ad esempio le malattie cardiache, l’ipertensione, il diabete e l’ipercolesterolemia) che traggono vantaggio dall’osservanza di una dieta sana come può essere quella mediterranea:
Consumo quotidiano e abbondante di frutta, verdura e insalate.
Preferenza per i grassi vegetali (olio di colza, d’oliva o di soia) Derivati del latte a basso contenuto di grassi Pesce, pollame e uova da preferire di gran lunga al consumo di carne rossa o processata (ad esempio salsicce), da limitare quanto più possibile Consumo moderato di alcol (oltre all’astensione dal tabacco) Il nutrizionista viene inoltre interpellato nelle situazioni malattia avanzata, dove l’obiettivo è di garantire l’energia sufficiente durante le cure, ciò che impatta favorevolmente sulla qualità di vita dei pazienti. I pazienti potranno accedere alle consultazioni attraverso i medici implicati nella cura oppure rivolgendosi direttamente allo specialista.
Stomaterapista
Grazie al miglioramento delle cure integrate, solo una minoranza dei pazienti deve sottoporsi al confezionamento di un’uscita intestinale artificiale (stomia), temporanea (in genere per alcune settimane, con ritorno alla normalità dopo la sua chiusura) o definitiva nelle situazioni come i tumori del retto molto distali (vicini al margine anale). Per coloro che devono usufruire di una stomia definitiva, l’impatto sull’immagine corporea e psicologico sono innegabili. L’accettazione del dispositivo è un processo che richiede tempo ed un adattamento che coinvolge non solo il paziente ma anche i suoi famigliari. Lo stomaterapista ha quindi un ruolo fondamentale: prima dell’intervento presenta al paziente il funzionamento della stomia, durante la degenza in ospedale assiste i pazienti nell’apprendimento della gestione del dispositivo sino al rientro al domicilio. Dopo la dimissione segue regolarmente i pazienti e garantisce la fornitura dei materiali. Lo stomaterapista segue il paziente in tutto il percorso e grazie alla sua sensibilità, contribuisce a riportare il paziente in una sorta di nuova normalità. Grazie ai moderni dispositivi e al supporto dello stomaterapista la qualità della vita dei pazienti portatori di una stomia è paragonabile a quella precedente all’intervento, consentendo il reinserimento professionale, l’attività sportiva e persino i rapporti intimi dopo l’iniziale fase di adattamento. I pazienti potranno accedere alle consultazioni attraverso i medici implicati nella cura oppure rivolgendosi direttamente allo specialista.
Psico-oncologo
La diagnosi di malattia tumorale determina un importante sconvolgimento della vita del malato e di chi gli sta vicino. La malattia scatena delle preoccupazioni e paure, e non di rado è vissuta come una minaccia per la vita. Ciò influenza la quotidianità del paziente e dei famigliari, mettendo in discussione i valori più profondi della persona che vengono a modificarsi come anche le relazioni interpersonali. Gestire questo cambiamento non è semplice ed in questo contesto si inserisce la figura dello psicologo o dello psichiatra, nell’ottica di se necessario prevenire il sovraffaticamento mentale e lo sviluppo di un disturbo psicologico. Se necessario il sostegno viene offerto in tutte le fasi della malattia, sin dalla diagnosi, durante il percorso di cura e se necessario anche dopo le cure. I punti su i quali lo specialista si china sono i seguenti:
Sostegno nell’affrontare le paure, il dolore, la nausea e la fatica
Sostegno nell’affrontare lo stress legato alla diagnosi, alle cure ed alle prospettive Sostegno ai famigliari Indirizzo a eventuali altre discipline, ad esempio le tecniche di rilassamento. In funzione della richiesta del paziente e dei famigliari la presa in carico potrà avvenire già a partire dalla degenza e potrà poi essere trasferita ambulatorialmente, attraverso consultazioni che verrano concordate con il paziente ed i famigliari in funzione dei loro bisogni. I pazienti potranno accedere alle consultazioni attraverso i medici implicati nella cura oppure rivolgendosi direttamente allo specialista.
Assistente spirituale
L’anima e la mente giocano un ruolo essenziale nel processo di guarigione. I nostri cappellani e suore visitano regolarmente i pazienti, prendenosi il tempo per parlare con i pazienti e i loro parenti indipendentemente dal loro credo religioso e dalle convinzioni ideologiche.
Attraverso questo gruppo si da la possibilità ai pazienti di condividere le esperienze e di scambiare informazioni, sotto la supervisione da parte dei professionisti implicati nel centro per la cura dei tumori colorettali. A titolo di esempio sono i pazienti portatori di stoma, coloro che si sottopongono a cure di qualsiasi tipo (chirurgiche, farmacologiche o radioterapiche) o ancora che desiderano condividere il percorso di malattia rispetto al vissuto psicologico o in relazione ad aspetti professionali, sociali e di reinserimento professionale.
Incontri 2024 del gruppo di auto-aiuto
- 23 settembre 2024 dalle 17:00 alle 18:00
- 2 dicembre 2024 dalle 17:00 alle 18:00
Per informazioni o iscrizioni:
0041 91 960 80 42
autoaiuto@moncucco.ch
PD Dr. med. - Medico responsabile cura tumori colorettali Piercarlo Saletti
Specialista in Centro per la cura dei tumori colorettali | Oncologia medica