Conferenza Prof. Stefano Zamagni

  • Eventi

Il 28 settembre 2017 la Clinica Luganese Moncucco ha avuto il piacere di presentare la conferenza dal titolo Il “terzo settore” e il suo contributo allo sviluppo e alla sostenibilità dei sistemi sanitari.

Dopo il saluto iniziale a cura del Professor Mauro Baranzini, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Clinica, è intervenuto il Professor Stefano Zamagni, docente di Economia all’Università di Bologna (Facoltà di Economia) e Adjunct Professor of International Political Economy alla Johns Hopkins University, Bologna Center.

Il Professor Zamagni ha affrontato il concetto della cura della salute e l’evoluzione storica che questo sta vivendo: da interesse legittimo della persona, la salute è sempre più percepita come un diritto umano (universalismo sanitario) e questo genera implicazioni pratiche per i governi che sono chiamati a finanziare i costi della salute che sono in continua crescita.
L’universalismo sanitario impone agli accademici, ai governi e alle strutture sanitarie la sfida di ripensare i metodi di finanziamento e di garantire la sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari.

In questo nuovo contesto, il Professor Zamagni riconosce al non profit (agenti del “terzo settore”) una funzione strategica: una sanità universalista e di qualità necessita infatti di enti che abbiano una missione e un’identità specifica, in cui medici e personale curante siano spinti da una motivazione intrinseca e da una “vocazione per la professione”.

Il fine di un ospedale for profit e di uno non profit è infatti identico, ovvero quello di curare le persone. Per gli enti non profit però la scelta e la pratica della professione medica e infermieristica non possono essere motivate dal solo incentivo finanziario ma devono essere guidate da valori etici. La persona deve poter essere curata al meglio nel corpo ma anche nello spirito, così da fornirle supporto nell’affrontare le difficoltà e la solitudine legate alla malattia.

Anche a livello di gestione gli enti non profit si differenziano dalle altre aziende in quanto non agiscono secondo le regole di mercato. Gli investimenti sono rivolti alla crescita del capitale umano e finalizzati all’impatto sociale.
In termini di capitale umano è infatti importante investire nella formazione professionale dei collaboratori, consapevoli che queste accresciute competenze aumentano il “valore di mercato” del singolo ampliando le sue opportunità di trovare un altro datore di lavoro che lo paghi di più. Questa libertà di scelta del singolo, che dall’azienda può essere percepita come un “tradimento”, va accettata. Il Professor Zamagni ha ricordato però che in sanità questo rischio è statisticamente ridotto, si parla di un 5% dei casi, ed è pertanto conveniente correrlo.
Per quanto concerne l’impatto sociale, un ente non profit deve agire per modificare in positivo il suo contesto sociale di riferimento, andando a misurare e monitorare il cambiamento di cui è promotore all’interno della società.

Grazie al modello della sussidiarietà circolare, teorizzato e promosso dal Professor Zamagni lo Stato, le imprese e il “terzo settore” devono poter dialogare tra loro come pari, generando in ambito sanitario un processo decisionale che coinvolga attivamente tutti e che dia vita a una rivoluzione sociale, economica e culturale dalla quale ogni singolo individuo potrà trarre beneficio.

Il Signor Marco Bazzi ha curato la moderazione della conferenza.